La leggenda del barone crudele
Grotta Zinzulusa
La tradizione popolare narra che un tempo, vicino al luogo, vivesse il Barone di Castro, signore delle terre attorno al paese, un personaggio crudele e malvagio, nonché ricchissimo, il quale per la sua cattiveria lasciò morire la moglie di dolore e faceva vestire la povera figlioletta solo di stracci.
La sua avarizia e cupidigia erano tali che, nonostante la grande quantità di denaro della quale era fornito, egli preferiva accumulare beni piuttosto che spendere qualche soldo per vestire la figlia.
La bambina, mancando delle cure e dell’amore paterno e materno, cresceva cupa e triste.
Un giorno però una fata buona si presentò al cospetto della bimba, e le donò un vestito stupendo, stracciando quello vecchio e logoro che indossava.
Gli stracci (zinzuli, in dialetto) volarono insieme al vento fino ad adagiarsi sulle pareti della grotta, dove si pietrificarono.
Da quel momento, la grotta, appunto perché le sue estremità erano ornate da quegli stracci di vestiti, venne chiamata Zinzulusa.
Il Barone invece venne scagliato dalla fata nel profondo delle acque sottostanti alla grotta, e laddove egli si adagiò, scaturirono dal fondo marino delle acque infernali, creando il laghetto chiamato Cocito;
secondo la leggenda, i crostacei che assistettero a tale avvenimento rimasero accecati per sempre.
La bambina, al contratio, si sposò con un principe ricco e buono, e la sua vita cambiò per sempre.
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